La pianta del mese: il Corbezzolo, Arbutus unedo

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corbezzoloIl Corbezzolo, Arbutus unedo appartiene alla famiglia delle Ericacee. Considerato sacro dai romani dedicato alla Dea Carna, sorella di Apollo, è una pianta rustica, a portamento arbustivo tipica della macchia mediterranea.Fiorisce tra settembre e dicembre, con piccoli fiori bianco-crema raccolti in grappoli. Le bacche maturano a fine estate, inizio autunno, sono di un bel colore rosso arancio, e spesso è possibile ammirare contemporaneamente fiori e frutti.

Nel Rinascimento era considerato “pianta nazionale” per questa sua particolarità, sui suoi rami convivono allo stesso tempo i tre colori della bandiera italiana: il verde delle foglie, il bianco dei fiori e il rosso delle bacche e persino il poeta Giovanni Pascoli gli dedicò un’ode Al Corbezzolo”. Il termine unedo deriva dal latino “unum edo” che si mangia solo una volta: e le bacche infatti hanno buccia e polpa piena di granelli, un gusto molto particolare e difficilmente si consumano fresche per via del loro sapore acidulo ed astrigente, ma se passate a setaccio quando ben mature è possibile ottenere una squisita confettura. In Sardegna, dove la pianta è largamente diffusa, dai fiori si ricava un miele pregiato e balsamico e si produce inoltre un vino di corbezzolo facendo fermentare le bacche.

Se avete la possibilità di procuravi le bacche di questo bel arbusto, vi consigliamo di provare queste ricette:

Confettura di corbezzoli

Ingredienti: bacche di corbezzolo,  zucchero.

Passare al setaccio le bacche ben mature, pesare la purea ottenuta , trasferirla in un tegame ed aggiungere 8o gr di zucchero per ogni 100 gr. di polpa. Amalgamare bene e cuocere a fuoco basso fino a quando la confettura non sarà ben densa. Invasare bollente, avvolgere i vasetti con carta di giornale e capovolgere per creare il sottovuoto.

Corbezzoli “spiritosi”

Ingredienti : bacche di corbezzoli 500 gr zucchero semolato,  250 gr la scorza gialla di un limone, un ciuffetto di erba Luigia,  gr 600 alcool etilico 90°,  gr 400 acqua.Sciogliere lo zucchero in una casseruola con l’acqua e far raffreddare. Unire tutti gli ingredienti in un vaso a chiusura ermetica e conservare al buio in un luogo fresco ed asciutto. Gustare dopo qualche mese.

Esemplari di questo bellissimo arbusto lo potete trovare nell’ Orto Botanico sia nella sezione di Colle Aperto – Città Alta (nell’area mediterranea) che nella Valle della Biodiversità,  sotto il vecchio pero.

Testi di Nicoletta Bucci