REPORT ATTIVITA’ 2020 dell’ Orto Botanico.

Eventi

Il Report  attività  2020  dell’ Orto Botanico è scaricabile al seguente link:  https://bit.ly/3v6fA0L

“Il 2020, anno della pandemia, si è chiuso con due dati di fatto: la Valle della Biodiversità di Astino, nonostante più di un mese di chiusura dovuta al lockdown, ha raggiunto un numero di visitatori di poco inferiore al 2019 e il numero di cittadini che hanno chiesto alla municipalità un orto pubblico da curare è il triplo rispetto agli appezzamenti disponibili.

Questo desiderio di trascorrere tempo all’aria aperta tra le piante, registrato anche in altre città del Nord Italia, va letto come una sensibilità riscoperta, che apre nuove scenari di sviluppo anche per l’Orto Botanico di Bergamo. Tenuto conto che sono davvero poche le città italiane che possono disporre di superfici semi-naturali cosÏ estese e biodiverse, spetta proprio all’Orto Botanico guidare la popolazione nella fruizione rispettosa e consapevole di questo patrimonio, a partire da quello custodito nelle due sezioni di Città Alta e di Astino.

All’Orto Botanico abbiamo chiesto di promuovere  tra i cittadini pratiche biologiche di coltivazione sia di piante ornamentali che orticole, al fine di creare un mosaico cittadino di aree verdi biodiverse, fruibili nel tempo libero da residenti e turisti. Queste azioni, nel contesto del cambiamento climatico attuale, sono solo alcune delle risposte che l’Orto Botanico può dare per creare città e comunità sostenibili, contribuendo così al raggiungimento di alcuni degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: “un orto o un giardino come cura della terra e per lo sviluppo di una cultura nuova, capace di riconoscere al mondo vegetale un ruolo insostituibile nella vita della città.””

Assessora Marzia Marchesi, Assessorato verde pubblico, edilizia residenziale pubblica, affari generali, educazione alla cittadinanza, pace, legalità e trasparenza, pari opportunità


Un virus che se concentrato in un punto pare non pesi 2 g è riuscito a condizionare la vita di miliardi di persone e a mettere in scacco paesi interi che sembravano avere barriere potenti nei confronti di fenomeni che, invece, accompagnano da sempre la storia dell’uomo.

Visto l’impatto che sorpresa e dramma hanno avuto sulle nostre certezze, nel 2020 più di un’occasione è stata dedicata a riflettere: d’improvviso sembrava dovessimo ripensare nel profondo le nostre abitudini, i nostri modelli, che niente sarebbe stato come prima.  Anche un orto botanico come il nostro ha dovuto fare i conti con la nuova condizione, sia chiudendosi fisicamente al pubblico per legge e coscienza, sia riprogrammando completamente l’offerta culturale, sia riflettendo sul senso del nostro agire.

Abbiamo riaperto i cancelli appena ci è stato permesso accodandoci ai parchi pubblici, eravamo pronti per qualsiasi data e quella del 9 maggio non la scorderemo facilmente. Confinamento, contingentamento, mascherina, distanza di sicurezza sono stati termini che abbiamo imparato ad applicare. Abbiamo sperimentato nuove forme di coinvolgimento compatibili con il regime sanitario e ci siamo sentiti utili, coinvolti socialmente dai fenomeni in atto, nei dialoghi con la città, obbligati a fare scelte e ad adottare strategie per continuare ad essere quell’interfaccia con il Regno delle Piante che abbiamo da molto tempo dichiarato di voler essere. 

Va letto sotto una luce particolare il report 2020 dell’Orto Botanico di Bergamo, il grande calo numerico complessivo dei visitatori rispetto all’anno precedente, ma anche la resilienza, la voglia di agire e la disponibilità al dialogo, il desiderio di essere rilevanti per la società.

Gabriele Rinaldi, direttore dell’ Orto Botanico di Bergamo.