PROSSIMO LONTANO – DANZARE SUGLI ALBERI

Spettacoli

 

PROSSIMO LONTANO – DANZARE SUGLI ALBERI
Spettacolo di Danza Contemporanea Verticale

Coreografia : Nadia Pellegrini
Danzatrici: Caterina Oneto, Eleonora Merisio, Federica Madeddu, Lucia Taietti
Musiche: H. Torgue, S. Houppin, W. Mertens, J. P. Goude, E. Karaindrou

L’albero. Simbolo del ciclo della vita in continua evoluzione: morte e rigenerazione.
L’albero. Comunicazione tra il sotterraneo, con le radici che scavano in profondità, la superficie
della terra, con il tronco, e il cielo, con i rami attirati dalla luce del sole.
L’albero. Unione di tutti gli elementi: l’acqua circola con la linfa, la terra si integra al suo corpo attraverso le radici, l’aria nutre le sue foglie, il fuoco si sprigiona dal legno se lo si strofina.
L’albero. Simbolo femminile di forza creativa, fonte di protezione e nutrizione.
L’albero. Simbolo della verticalità verso il cielo.

ORARIO: due rappresentazioni di 30 minuti  ore 15.00 e ore 16.30
Dopo ogni spettacolo visita guidata alla mostra con Nicola Magnani, operatore dell’Orto Botanico, sul linguaggio corporeo degli alberi

INGRESSO LIBERO

LA DANZA VERTICALE
La danza verticale utilizza i muri e tutto ciò che è verticale come supporto del movimento: facciate di edifici, teatri, chiostri, fabbriche, torri, colonne, cave, rifugi e malghe in alta quota, alberi…E’ una forma di danza creata negli Stati Uniti negli anni ‘60 e ‘70 daTrisha Brown, coreografa che fa muovere i suoi danzatori sulle pareti degli edifici (grattacieli, musei,gallerie d’arte, stazioni ferroviarie..), sui tronchi degli alberi nei parchi e nei boschi.
La danza verticale nasce dall’idea d’integrare danza e spazio: studia il movimento in relazione all’ architettura e all’ambiente naturale, esplora nuove modalità di percezione del movimento e nuovi punti di vista dello spazio. Le coreografie di danza verticale trasformano lo spazio urbano quotidiano sperimentando nuove relazioni con le linee, i piani, i volumi, le forme di un luogo che non è lo spazio tradizionale di un palcoscenico. In questo modo l’ architettura diventa una scenografia. Attualmente le compagnie di danza verticale esistenti nel mondo sviluppano la loro ricerca approfondendo temi legati all’esplorazione dell’ altezza, la relazione con la natura e gli aspetti virtuosistici e acrobatici.