PAESAGGI AMENI E ORRIDI NELLA POESIA GRECA E LATINA

Letture

Due appuntamenti all'Orto Botanico di Bergamo nell'ambito dell'International Meeting of the Landscape and Garden – I Maestri del Paesaggio 
GIOVEDÌ 30 agosto 2012 
 
> Orto Botanico, Scaletta di Colle Aperto – ore 21.00
 
PAESAGGI AMENI NELLA POESIA GRECA E LATINA: letture di testi a cura di Fabrizio Brena e di Teatro del Vento 
Testi: Omero – Odissea, (il giardino della reggia di Alcinoo), Saffo (Il tempio di Afrodite), Sofocle (I sobborghi campestri di Atene), Teocrito (la campagna sul finire dell’estate), Orazio – Odi (una sorgente d’acqua pura, Il ritorno della primavera), Ovidio – Metamorfosi (La casa del Sonno), La veglia notturna di Venere. 
  
DOMENICA 2 settembre 2012 
 
> Orto Botanico, Scaletta di Colle Aperto – ore 21.00 
 
PAESAGGI ORRIDI NELLA POESIA GRECA E LATINA: letture di testi a cura di Fabrizio Brena e di Teatro del Vento 
Testi: Esiodo – Opere e giorni (L’inverno), Alceo (La calura estiva), Euripide – Baccanti (i riti delle Baccanti sul monte Citerone), Virgilio – Eneide (le coste della Libia), Ovidio – Tristezze (il Mar Nero ghiacciato), Seneca -Edipo (La città di Tebe oppressa dalla peste), Lucano – La guerra civile (la foresta sacra intorno a Marsiglia), Stazio -Tebaide (La tempesta notturna). 
 
 
Gli antichi avevano un vivo senso della natura e percepivano il mondo circostante come una autori di teatro e anche filosofi nei confronti della natura. Predominante è la tipologia del "io ideale”, ossia una descrizione idealizzata della natura, concepita nei suoi aspetti di serenità e di bellezza, e che trova conferme nelle arti figurative, soprattutto nei mosaici; caratteristiche di esso sono un gruppo di rigogliosi alberi specialmente da frutta con specie diverse o un boschetto sacro abitato da ninfe e altre divinità agresti: la ridente vegetazione è accompagnata dalla presenza di fresche sorgenti e dal canto degli uccelli. Fertilità, freschezza e la presenza di entità soprannaturali conferiscono al paesaggio un carattere quasi irreale. 
Ma accanto a questo esiste un altro correlato a situazioni tragiche, e che viene definito “luogo orrido” ossia spaventoso, caratterizzato dalla sua natura vasta e selvaggia, quindi boschi cupi e inaccessibili alla luce, come anche montagne rocciose e innevate o dirupi accidentati, elementi che atterriscono i visitatori o i viandanti e che per contrasto sono abitati da divinità ostili e crudeli, avverse agli uomini. 
INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti 
In caso di maltempo l'appuntamento è nella Sala Viscontea di Piazza Cittadella