“Nell’Orto Botanico con Stefania, con noi fin da piccola.” . Il racconto dei volontari dell’Orto.

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Sembrava lontano. Tanti gradini. Affettuosi gatti sdraiati al sole. Un luogo dove camminavo piano, osservando fiori . La mamma mi raccomandava di non toccare. Quando si è bambini tutto sembra enorme e così era l’impressione che avevo dell’orto botanico. Oggi è “Una finestra sul paesaggio” un piccolo smeraldo incastonato nelle mura venete della città alta. In una lontana infanzia uno dei giochi preferiti era quello di essere/fare la giardiniera. Non ho lottato abbastanza per inseguire un sogno e non ho frequentato l’istituto agrario. Sommersa da troppi anni da carte e burocrazia, è stato come un invito a nozze l’opportunità di poter essere volontaria dentro l’ Orto Botanico e dentro Bergamo, meravigliosa città, che vorrei sempre più bella. Ho sempre dedicato dello spazio al volontariato ma quasi sempre per dovere, oggi solo per piacere.

Dal 2015 aiuto dove sono primarie le necessità. Prediligo la sezione di colle aperto, anche nel cuore dell’inverno, quando basta lasciare semi aperto il cancello che, anche se i cartelli dicono che il museo è chiuso , c’è sempre un turista che chiede di vederlo. Sapevo che era un luogo visitato ma non così tanto e, spesso mi devo trattenere nel dare spiegazioni ai tanti che le chiedono, ovviamente per quel che posso, altrimenti il pomeriggio vola, visto che la chiacchera non mi manca e il lavoro è sempre tanto.Qui, toccando con mano, ho subito capito perché le piante infestanti si chiamano così! Ma non solo pulizia delle aiuole e piccole potature!
Tante belle persone! Corsi teorici e pratici, fiere e visite guidate, e incontri, anche conviviali. Ho appreso come si comporta una carnivora e il fior di loto, la differenza fra un Ginkgo biloba femmina e maschio, l’importanza della felce regale osmunda, la bellezza delle iris.Lo stupore che provo osservando un grande albero è lo stesso verso un broccolo romanesco, meraviglie della natura.

Nell’ultimo corso, sospeso anch’esso come le nostre vite, ho avuto modo di approfondire i legami fra botanica e matematica, del mondo invisibile sotto gli alberi che è come un ‘internet sotterranea, oltre all’importanza dei boschetti fra le coltivazioni e di scoprire grazie alla lettura di alcuni libri quanto sono intelligenti le piante, si avete letto bene, intelligenti!

Siamo ospiti di questa terra e vorrei far girare il messaggio che le piante sono ossigeno fin dal nostro primo respiro, partendo dai bambini. Proprio con loro, mettendo a frutto quello che ho imparato, in un orto parrocchiale che aiuto a curare con altri, c è in cantiere un modesto progetto. Il futuro è nei giovani.

Stefania, impiegata, volontaria dell’Orto Botanico dal 2015 col progetto Volontariato Civico del Comune di Bergamo.

Per informazioni sul progetto volontariato civico all’Orto Botanico scrivi a volontari@ortobotanicodibergamo.it