L’UOMO VENUTO DAI GHIACCI

Mostre temporanee

L’uomo e la sua attrezzatura, oggi conservati presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano, sono reperti unici nel loro genere e di fondamentale importanza per la ricostruzione di alcuni aspetti di vita del passato. La scoperta ha fornito anche informazioni straordinarie per le conoscenze paleobotaniche e la ricostruzione del paleo-ambiente attraverso i pollini e gli altri reperti vegetali.

Il Museo Archeologico e l’Orto Botanico di Bergamo, attraverso la mostra itinerante “L’uomo venuto dal ghiaccio”, realizzata dal Conseil Général des Alpes-Maritimes, Musée Départemental des Merveilles di Tenda (F), propongono al pubblico bergamasco un approfondimento sugli aspetti archeologici e botanici, ripercorrendo la storia della scoperta e delle analisi scientifiche condotte sulla mummia e su tutta la sua attrezzatura.

L’uomo del Similaun è stato sottoposto a indagini approfondite con le più moderne e sofisticate tecnologie, che hanno permesso di venire a conoscenza di tutti i segreti del suo corpo, fino a stabilire cosa successe negli ultimi momenti della sua vita. Lo studio paleobotanico, inoltre, è stato fondamentale per determinare le specie da cui sono stati ricavati gli oggetti di legno che l’uomo aveva con sé.
Legni, erbe, foglie, frutti e semi, scelti sulla base delle specifiche proprietà d’uso, dimostrano la conoscenza approfondita dell’ambiente e delle proprietà dei materiali. Le analisi dei pollini contenuti nell’intestino di Ötzi hanno permesso di stabilire da quale versante delle Alpi provenisse e in quale stagione dell’anno si verificò l’evento della sua morte al passo del Similaun. Se molti aspetti di questa vicenda restano oggi insoluti, certamente la scoperta apre una finestra sul più antico spaccato di vita di un uomo europeo fino ad oggi conosciuto.

La mostra allestita presso la Sala Viscontea di Piazza Cittadella dal 3 ottobre, è costituita da pannelli descrittivi, riproduzioni e ricostruzioni fedeli, oltre che dai filmati sulla scoperta e sulle analisi scientifiche effettuate. Sarà possibile toccare alcune essenze vegetali da lui scelte per realizzare lo strumentario, per verificarne le proprietà, e sperimentare direttamente alcune tecniche di lavorazione antiche, che Ötzi sicuramente conosceva e utilizzava.

 

ORARI MOSTRA

per il pubblico:

SABATO   15.00-18.00
DOMENICA e FESTIVI  10.00-13.00/15.00-18.00
domenica visita guidata gratuita alle ore 16.00

LUNEDI' E VENERDI' CHIUSO
Per visitare la mostra
dal martedì al giovedì è necessario rivolgersi al Museo Archeologico in Piazza della Cittadella, 9

 

INGRESSO LIBERO

Per le scuole:
lunedì – sabato 9.00/12.00
su prenotazione ai seguenti indirizzi:
educazione@ortobotanicodibergamo.it
archeodidattica@comune.bg.it

Per gruppi
visite guidate su prenotazione in orari da concordare

INFO

Orto Botanico di Bergamo "Lorenzo Rota"
Passaggio Torre di Adalberto, 2 – Bergamo
tel. 035.286060 – fax 035.270318
ortobotanico@comune.bg.it
www.ortobotanicodibergamo.it

Civico Museo Archeologico
Piazza Cittadella, 9 – Bergamo
tel. 035.242839 – fax 035.3831889
archeomuseo@comune.bg.it
www.museoarcheologicobergamo.it 

 

La mostra è inserita nella manifestazione Bergamo Scienza 2009

CONFERENZE IN CALENDARIO:

L’UOMO DEL SIMILAUN: UN GIALLO DI 5.300 ANNI FA
Due conferenze da non perdere.

Il Museo Archeologico e l’Orto Botanico, nell’ambito di BergamoScienza 2009, ti invitano agli incontri con due autorevoli protagonisti della ricerca archeologica ed archeobotanica. 

venerdì 16 ottobre 2009 – ore 20.45
Sala della città romana del Museo Archeologico – Piazza Cittadella – Città Alta
Prenotazione obbligatoria (www.bergamoscienza.it)
N° max: 50 persone

I RISULTATI DELLE PIÙ RECENTI RICERCHE SULL’UOMO DEL SIMILAUN
Relatore:
Raffaele C. de Marinis Università degli Studi di Milano
Moderatore
Stefania Casini Direttrice Civico Museo Archeologico di Bergamo

Autore del libro (insieme a G. Brillante) La mummia del Similaun. Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio (Marsilio editori, 1998) Raffaele C. De Marinis, archeologo,  è stato tra i primi studiosi a riconoscere l’antichità dell’Uomo del Similaun e a collocarlo nell’ambito dell’età del Rame, rivoluzionando così tutte le conoscenze fino allora acquisite su questo importante periodo della Preistoria. Quando scrisse il libro non era ancora stata scoperta la punta di freccia conficcata nella spalla sinistra di Ötzi, che ha permesso di superare l’idea originaria che fosse un cacciatore e un pastore morto improvvisamente e per cause sconosciute al passo del Similaun. Oggi la presenza della freccia nella spalla e il ritrovamento di tracce di sangue umano appartenente a 4 individui diversi, riapre il caso, offrendo scenari di interpretazione completamente diversi.
Al termine della Conferenza visita guidata alla Mostra “L’uomo venuto dal ghiaccio” .

sabato 17 ottobre 2009 – ore 11.30
Teatro Sociale – Via Colleoni – Città Alta
Prenotazione (www.bergamoscienza.it)

L'UOMO DEL SIMILAUN: LA VITA, LA STORIA E IL SUO AMBIENTE
Relatore
Klaus Oeggl, Università di Innsbruck, Austria
Moderatore:
Gabriele Rinaldi Direttore Orto Botanico di Bergamo

Il prof. Klaus Oeggl  conduce ricerche di carattere paleobotanico ed archeobotanico inerenti l’interdipendenza tra vegetazione e cambiamenti climatici nell’Europa storica e preistorica, lo sviluppo del paesaggio culturale e la storia agraria, approfondendo la botanica sistematica su basi palinologiche e ultrastrutturali.
Più di 10 anni di ricerche anni sui reperti di Ötzi (Iceman) hanno prodotto una gran mole di informazioni relative alla vita ed all’ambiente di questo testimone del Neolitico sulle Alpi. Lo studio paleobotanico dei suoi manufatti indica una persona ben addestrata ed adattata all’ambiente alpino.
La scoperta di una punta di freccia nella spalla sinistra mette in luce una fine violenta, ma ancora molti sono gli interrogativi senza risposte circa la morte e la giacitura al Passo del Similaun (Tisenjoch) a 3.200 m di quota. In particolare, sono tuttora oggetto di discussione i risultati archeobotanici riguardanti la stagione dell’evento, come pure l’interpretazione tafonomica, derivante dallo studio dei processi successivi alla morte fino alla conservazione.
Per di più, alla disputa relativa al destino individuale di Ötzi, si è aggiunta quella relativa al suo status sociale. In primo luogo 4 ipotesi sono state suggerite per spiegare globalmente la scoperta. Le speculazioni oscillano dal cacciatore o guerriero allo sciamano, dal minatore al pastore. Nessuna di queste ipotesi è accettata o corroborata da ritrovamenti archeologici, ma sulla base di indagini palinologiche condotte nei pressi del luogo del ritrovamento,  ha guadagnato generale consenso l’assunto che l’Uomo del Similaun fosse coinvolto in una forma primitiva di transumanza. Recenti risultati da studi archeologici di campo e da analisi degli escrementi conservati nel sito portano, tuttavia, a dubitare dell’esistenza di tale transumanza ai tempi di Ötzi, rendendo insostenibile l’ipotesi che egli fosse un pastore.