Erbari


L’erbario è una collezione di piante vere preparate tramite essiccamento e compressione, montate su fogli ed ordinate secondo precisi criteri tassonomici, in modo da essere consultabili e conservabili per lungo tempo. Erbari veri e propri vengono preparati solo a partire dal ‘500 con la nascita della Botanica moderna, anche se in realtà la consuetudine di seccare i fiori per conservarli è molto più antica.
LLuca Ghinia realizzazione dei primi erbari è attribuita a Luca Ghini da Imola (Casalfiumanese 1490 – Bologna 1556), fondatore a Pisa del primo orto botanico universitario del mondo nel 1543, professore di botanica a Bologna e poi a Pisa. Egli, nella prima metà del XVI secolo, comincia ad insegnare ai propri allievi come pressare e conservare piante secche, costituendo raccolte denominate Horti sicci. Il principio alla base della creazione dell’erbario è che la conoscenza botanica va ricercata a partire dall’osservazione della realtà o, usando un’espressione galileiana, attingendo direttamente dal “gran libro della natura”, quindi accanto ai nomi delle piante deve trovare posto l’esemplare stesso. Gli erbari divengono un importante e sempre più diffuso strumento di lavoro nelle scienze botaniche: consentono infatti di accedere allo studio degli esemplari in qualsiasi momento, indipendentemente dal periodo di fioritura (a differenza dell’Hortus vivus ossia le piante messe a coltura nelle aiuole) e di effettuare confronti fra piante di diversa provenienza o appartenenti a diversi gruppi vegetali.

In particolare, in seguito alle esplorazioni geografiche del XVII e XVIII secolo, i naturalisti arricchiscono le proprie collezioni botaniche ed approfondiscono i propri studi grazie agli exsiccata provenienti dai territori di nuova conquista. Inoltre i campioni d’erbario vengono scambiati tra botanici di diversi paesi, fenomeno che si intensifica particolarmente a partire dal XIX secolo, tanto che viene istituita una “Società di scambio di exsiccata”. Nella prima metà del XX secolo gli Horti sicci sono considerati criticamente e la loro fortuna sembra declinare, ma in seguito e, ai giorni nostri sono strumenti di supporto necessari nelle ricerche botaniche.

Il passo tra l’accumulo di campioni da parte di singoli studiosi e quello successivo da parte di istituzioni scientifiche è stato breve. Gli erbari sono tuttora le collezioni botaniche maggiormente conservate nel mondo, in orti botanici, musei, università.DSCN0678

Confrontare a tavolino piante raccolte in epoche e contesti diversi è un’operazione che viene svolta da ovunque dai botanici.

Bergamo ha un buon patrimonio e una discreta tradizione in tal senso. Le maggiori collezioni sono conservate dall’Orto Botanico “Lorenzo Rota” e riuniscono circa 50.000 campioni tra esemplari risalenti all’800 e quelli raccolti in anni recenti.