Catalogo Laboratori e visite guidate

Invece di pensare prato, pensate a quel gambo con due foglie di trifoglio, quella margherita, quel ciclamino… Forse non avrete capito ancora la biodiversità, ma avrete capito come si cerca…

(Italo Calvino)

Il prato è un ecosistema complesso, ricco di stimoli alla conoscenza, di bellezza e diversità: scopriamone insieme il significato in modo esperienziale, relazionale e scientifico. Se saremo in grado di riconoscere l’esistenza di un intero ecosistema sotto i nostri due piedi, apprezzeremo la ricchezza di biodiversità di cui ciascuno di noi quotidianamente può fare esperienza.

Laboratorio investigativo per indagare il mondo delle piante utili a fini cosmetici. Quali sono i principi attivi estratti dalle piante e quale il corretto utilizzo nel mondo del benessere e della cosmesi? Il laboratorio prevede la realizzazione di prodotti a partire da componenti naturali, per scoprire origine e proprietà di ogni ingrediente vegetale utilizzato.

Contrariamente a quanto superficialmente si pensa, le piante si muovono, i semi nuotano, i frutti volano. La proposta prevede un laboratorio investigativo per capire l’ingegnosa vitalità di cui le piante sono dotate attraverso l’osservazione e la sperimentazione di diverse strategie, spesso bizzarre e creative, che le piante hanno escogitato per propagarsi e conquistare il pianeta. Una visita all’Orto Botanico permetterà, infine, di osservare in natura quanto appreso durante il laboratorio pratico.

Visita guidata interattiva botanico-naturalistico al patrimonio vegetale dell’Orto Botanico di Città Alta o della sezione di Astino. Agli studenti, direttamente coinvolti, verranno proposti spunti di riflessione scientifica sulle caratteristiche di alberi, arbusti ed erbacee, per comprendere ciò che accade anche fuori dall’Orto Botanico stesso. Un modo divertente per familiarizzare con le relazioni in Natura e per capire quanto sia importante il nostro rapporto con essa.

Una passeggiata nello spazio e nel tempo, semplicemente armati di lenti d’ingrandimento per scoprire come si sono evolute le forme vegetali sul nostro pianeta. Focus dell’incontro è la vita delle piante, dai primordi fino alle forme più recenti, per osservare come si sia sviluppata in risposta a diversi fattori ambientali, come abbiano agito la selezione naturale e le leggi della sopravvivenza.

La botanica, la palinologia, la dendrocronologia, la pedologia e la genetica al servizio delle discipline forensi: gli studenti si trasformano in un team di esperti e si cimentano nella risoluzione di un caso di omicidio sfruttando conoscenze nell’ambito delle scienze naturali, lavorando a piccoli gruppi per poi discutere insieme le proprie scoperte e deduzioni. Un lavoro di squadra per comprendere come gli eventi e le realtà naturali possono risolvere problemi pratici anche complessi.

Nelle piante il colore predominante è il verde, ma parlare solo di clorofilla è riduttivo: diversi sono i pigmenti che, mescolati fra loro, creano le infinite sfumature. Nel corso dell’attività estrarremo i pigmenti da foglie diverse e faremo un confronto tra di esse, cercheremo la clorofilla anche in quelle foglie che ne sembrano prive (es. cavolo rosso, foglie autunnali), rifletteremo sul ciò che la scienza è in grado di affermare in merito.

Dalla storia del paesaggio giardino alla storia dell’arte fino all’arte ambientale, forme e contenuti dello spazio dalle origini ai giorni nostri. Dove finisce un giardino ed inizia il paesaggio? Il paesaggio è un’opera d’arte? Come hanno rappresentato la natura gli artisti del passato? Cosa è cambiato? Cosa succederà?
Realizzeremo manufatti con elementi naturali (semi, foglie, fiori, sassi) raccolti per la strada o a terra nell’orto. Prendendo spunto da alcuni dipinti e analizzando il vasto paesaggio che si gode dall’Orto Botanico, gli studenti imposteranno tre elaborati distinti: una rappresentazione paesaggistica, un’elaborazione astratta e una piccola opera di land-art con materiale vegetale.

Pigne, ananas, cavolfiori, felci e altri comuni elementi botanici ci sveleranno enigmatiche serie numeriche e sorprendenti relazioni geometriche. Un laboratorio pratico per indagare il mistero che lega i numeri alla straordinaria biodiversità delle forme naturali e per mettere in pratica le nostre doti logiche, tecniche e artistiche nella costruzione delle sezioni auree, spirali e frattali.
Per approfondire i concetti matematici della sezione aurea e della serie di Fibonacci in relazione con lo sviluppo degli organismi vegetali.

Quale relazione intercorre tra botanica e musica? Dalle foreste al nostro udito, le storie di legni, uomini, alberi, suoni e strumenti musicali ci conducono lungo un percorso conoscitivo per scoprire la biodiversità necessaria alla gamma dei legni alla base della musica, per sperimentare i concetti fondamentali della fisica del suono, per comprendere, infine, l’importanza delle foreste e dei nostri comportamenti quotidiani per un futuro sostenibile.

Buddleja, ailanto, robinia, pawlonia: che cosa hanno in comune queste piante così comuni? Che cosa hanno a che fare con la conservazione della biodiversità? Il nostro laboratorio inizia con l’osservazione delle strategie di adattamento delle piante ai vari ambienti; dopo una “caccia al bioma” fra le aiuole dell’Orto Botanico, cercheremo insieme di comprendere che cosa sono le specie autoctone, le alloctone e le “aliene invasive”, perché l’ONU si interessa di questi temi e come noi possiamo preservare la biodiversità anche con piccoli gesti quotidiani.

Spine, peli, odori, veleni, calore, elisir, rotondità, sinuosità, polposità, inganno, cooperazione: le piante hanno evoluto sistemi affascinanti per sedurre coloro di cui hanno bisogno o per respingere i potenziali nemici: scopriamoli insieme attraverso un divertente percorso scientifico interattivo con enigmi da risolvere e storie affascinanti da raccontare. Verificheremo quanto siano attuali le intuizioni e le ricerche di Charles Darwin.

Laboratorio investigativo sulle invenzioni che l’umanità ha sviluppato partendo dall’osservazione delle piante. Materiali di uso comune saranno indagati insieme a parti di piante che ne hanno ispirato lo sviluppo. Scopriremo così che ancora oggi la ricerca più avanzata si basa sullo studio dei vegetali, che design e osservazione della natura vanno di pari passo, che molte necessità antropiche sono state risolte con le ‘invenzioni’ che la natura ha selezionato in milioni di anni.

Che cosa è la biodiversità vegetale e perché dovrebbe interessarci?  Scopriamolo che cosa ci lega alla biodiversità con una serie di attività che coinvolgono tutti gli studenti in giochi di ruolo e simulazioni su ecosistemi sia naturali sia agrori per comprendere che oggi più che mai la sostenibilità non è un concetto astratto, ma un obiettivo molto pratico che riguarda da vicino ciascuno di noi.

Attività sperimentale progettata in collaborazione con Fondazione Bergamo nella Storia. Il percorso prevede una prima parte, di approccio storico, sull’evoluzione della figura dello speziale e del droghiere e una parte più naturalistica, legata alla conoscenza sensoriale e scientifica delle piante aromatiche, delle proprietà curative delle stesse e del loro uso a fini terapeutici ed erboristici.

Avete mai mangiato una radice, un seme, un fiore? Quelle che vengono comunemente chiamate verdure sono in realtà varie parti della pianta con caratteristiche differenti a seconda della struttura a cui appartengono. Con l’osservazione scientifica e la manipolazione di diversi ortaggi impariamo a classificare i cibi vegetali secondo criteri botanici. Infine, analizziamo la ricetta del nostro piatto preferito e scopriamo non soltanto che siamo tutti mangiatori di piante, che siamo tributari dei nostri predecessori che le hanno domesticate a partire dai centri d’origine e poi diffuse con processi complessi di scambio, ma anche che tutto ciò che ci sostiene deriva dal Regno Vegetale. Una riflessione sul profondo rapporto che lega le piante e l’uomo.

La Valle di Astino, nel quadro biogeografico locale, è un modello innovativo di gestione degli agrosistemi in ambito periurbano?   Questo è un luogo privilegiato non solo per i valori storici, architettonici e paesaggistici, ma anche per quelli ambientali, che rendono necessari periodici monitoraggi e scelte gestionali a favore della componente biologica. Gli studenti, accompagnati da un Biologo esperto in conservazione della biodiversità, scopriranno gli ecosistemi presenti, il Sito di Importanza Comunitaria, i corridoi ecologici e alcuni degli organismi che li abitano. Tali osservazioni faciliteranno la comprensione dei concetti di evoluzione biologica e di tutela degli ambienti naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatica.

Ad Astino il mosaico di paesaggio, con i frutteti, i campi, i boschi, le siepi, si presta ad indagine con gli studenti per comprendere le differenze tra ambienti naturali ed antropici, come pure i legami tra di essi. L’incontro approfondirà, poi, alcuni aspetti dell’agricoltura biologica qui praticata, per comprenderne il significato, le modalità di attuazione e il rapporto con gli ecosistemi naturali presenti. A seguire, la ricerca di erbe spontanee alimentari, per conoscere gli habitat di crescita, l’utilizzo in cucina e per imparare a distinguerle da altre specie potenzialmente pericolose.

L’umanità ha da sempre tratto dai vegetali, direttamente o indirettamente, l’energia di cui necessita per nutrirsi, scaldarsi, muovere e far funzionare macchinari di ogni tipo. Un viaggio alla scoperta delle energie della natura e dei tanti significati del termine “energia”, dal sole fino alle nuove frontiere delle energie sostenibili e dei biocombustibili di ultima generazione.

Un percorso progettato in collaborazione con Fondazione Bergamo nella storia, che si snoda tra la ricostruzione delle vicende storiche del monastero di Astino, dalla fondazione ad oggi, la visita di alcuni ambienti e la perlustrazione naturalistica del territorio, con particolar riferimento alla Valle della Biodiversità come luogo di studio del complesso rapporto tra piante e uomo.

Per informazioni e prenotazioni contattare i Servizi Educativi di Fondazione Bergamo nella storia al seguente indirizzo email: museostorico.educazione@bergamoestoria.it